Elifaz affermò di avere ricevuto saggezza attraverso una
speciale rivelazione di Dio (Giobbe 4.12-16), e che avrebbe imparato molto
attraverso l'esperienza personale (Giobbe 4:8). La sua tesi era che la
sofferenza era il risultato diretto del peccato, quindi la sofferenza di Giobbe
terminava nel momento in cui il suo peccato fosse stato confessato. Elifaz
vedeva la sofferenza come punizione divina, che doveva essere ben accolta, al
fine di portare una persona alla riconciliazione con Dio. In alcuni casi,
naturalmente, questo poteva essere vero (Galati 6:7-8) ma non era il caso di
Giobbe. Anche se a riguardo si sono fatti molti commenti positivi e veri, Elifaz
fece tre deduzioni sbagliate. (1) Chi è buono ed innocente non soffre. (2) Chi
è nella sofferenza sono puniti per i loro peccati passati. (3) Per questa
sofferenza, Giobbe aveva fatto un errore, agli occhi di Dio. Una parte di ciò
che aveva detto Elifaz era vera, ed un’altra parte era falsa. E’ verità, quando
coloro che promuovono il peccato e causano problemi saranno eventualmente
puniti; ed è falso che una qualsiasi persona buona ed innocente mai potrebbe soffrire.
Tutto ciò che è scritto nella Bibbia c'è per volontà di Dio, una parte di essa
sono citazioni di quello che alcune persone hanno detto e fatto, ma non sempre
sono esempi da seguire. I peccati, le sconfitte, i cattivi pensieri e i concetti sbagliati su Dio sono tutti scritti sulla sua divina Parola, questi
vi sono non per seguirne l’esempio ma la Bibbia fornisce insegnamenti ed esempi
di ciò che dobbiamo fare e ciò che si dovrebbe evitare di fare come i falsi
giudizi sulle persone in base alle nostre esperienze.
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