La Pasqua è una delle feste più importanti del nostro
calendario. Attualmente nel mondo è diventata una data di negoziazione, pochi
ricordano o sanno il suo vero significato. Oltre a uova di cioccolata, regali e
scampagnate bisogna sapere che questa festa risale a circa 1445 anni prima di
Cristo.
Per contestualizzare, in questo periodo, secondo la Bibbia,
i discendenti di Abramo, Isacco e Giacobbe hanno vissuto come schiavi per oltre
quattrocento anni in Egitto. Per liberarli, Dio ha nominato Mosè come leader
del popolo ebraico (Es. 3-4).
In obbedienza al Signore, Mosè andò dal Faraone per
comunicare il comando divino, "Lascia
andare il mio popolo." e per la potenza di Dio, invocò sentenze contro
l'Egitto.
Durante alcune di queste piaghe, il Faraone accettò di
liberare il popolo, però poi ci ripensava ogni volta. Quando fu il tempo della
decima e ultima piaga, gli egiziani non ebbero più possibilità, Dio mandò un
angelo distruttore che attraversò il paese d'Egitto per colpire tutti i
primogeniti, sia uomini che animali; (Es. 12:12).
Il Signore dette un ordine specifico al suo popolo che era
in Egitto. L'obbedienza a questo ordine portava protezione ad ogni famiglia Israelita,
con i loro primogeniti. Ogni famiglia doveva prendere un agnello di un anno,
senza difetti e sacrificarlo, le famiglie più piccole potevano condividere un
unico agnello insieme ad altre; (Es. 12:4).
Gli Israeliti cosparsero del sangue dell'agnello sacrificato
sugli stipiti e sull'architrave di ogni casa. Quando l’angelo distruttore
attraversò il paese alla vista di questo segno sulle case passava oltre,
graziando il primogenito di quella famiglia. Da qui il termine di Pasqua, in
ebraico "la Pesah", significa "saltare al di là del
marchio", "andare oltre" o "salva".
Così, dal sangue dell'agnello immolato, gli israeliti erano
protetti dalla condanna a morte eseguita contro tutti primogeniti egiziani. Dio
comandò il segno del sangue, non perché non aveva altro modo per distinguere
gli Israeliti dagli egiziani, ma perché voleva insegnare al suo popolo
l'importanza dell'obbedienza e della redenzione attraverso il sangue, la
preparazione per l'avvento del "Agnello di Dio", Gesù Cristo, che
secoli dopo avrebbe tolto il peccato del mondo; (Gv. 1:29).
Secondo la Bibbia, nel libro dell'Esodo, al capitolo 12,
versetto 31, quella notte il Faraone lascia il popolo di Dio libero, chiudendo,
secoli di schiavitù e inaugurando un viaggio che sarebbe durato 40 anni, fino
Canaan, la Terra Promessa.
Da quel momento della storia, gli ebrei celebrano la Pasqua
ogni primavera, obbedendo alle istruzioni divine, come una legge; (Es. 12:14).
Ma come un sacrificio commemorativo, non come quello iniziale svoltosi in
Egitto con tanta efficacia.
La Pasqua ebraica è preceduta dalla festa degli Azzimi, che
dura 7 giorni, l’uscita dall’Egitto fu di notte e rapida, quindi non c'è stato tempo
per far fermentare il pane e fu cotto azzimo. E in occasione di questa festa,
gli ebrei consumavano un pasto speciale, che comprendeva un agnello, vino, erbe
amare e pane senza lievito, e l’ultimo giorno della settimana finì per essere
chiamato Pasqua; (Mc 14:1). Mangiare alla festa di Pasqua vestiti e pronti per
il viaggio era un segno della fede ebraica. Anche se non erano ancora liberi,
avevano bisogno di essere pronti, perché Dio aveva detto che li avrebbe portati
via dall'Egitto; (Es. 12:11).
Dopo il re Salomone, però, le tribù di Giuda cominciarono a
dividersi e con il tempo dimenticarono la Pasqua, solo con il re Giosia si
ritrovò il modo giusto per celebrare la Pasqua degli ebrei come scritto nel
libro dell’Alleanza, lui ordinò a tutte le genti di osservare le cerimonie che
la determinavano. La celebrazione della Pasqua doveva essere una festa
celebrata ogni anno in memoria della grande liberazione della nazione israelita
dalla schiavitù d'Egitto. In quel tempo fu celebrata una Pasqua come non era
stata mai fatta, questa era la Pasqua del Signore;
(2Re 23:21-23). E'comune trovare persone che hanno una
concezione di Dio erronea e contro i festeggiamenti, ed esclude, di
conseguenza, tutto il divertimento della nostra esistenza. Il Signore vuole
darci vita in abbondanza (Gv 10:10); chi lo ama ha molti motivi per
festeggiare.
Quindi, ricordarsi, non solo quel giorno, ma ogni giorno, il
vero significato della Pasqua. Come l'Onnipotente ha liberato gli ebrei dalla
schiavitù in Egitto, Dio vuole che noi siamo liberi dalla schiavitù del peccato
e quindi ha mandato il suo Figlio, Gesù Cristo, che "… chiunque crede in
lui non perisca, ma abbia vita eterna."; (Gv. 3:16).
La vita è stata conquistata con il sangue "… Poiché anche la nostra Pasqua, cioè
Cristo, è stata immolata." (1Co 5:7)
Puoi celebrare la libertà conquistata da Gesù Cristo sulla
croce per tutti noi!
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