Luca 14
In questo capitolo Luca descrive qualcosa della vita più intima di Gesù, in casa, per così dire, così come in una famiglia nel loro focolare.
C'era un uomo con l'idropisia e tutti volevano vedere se Gesù lo guariva di sabato (2), i dottori della legge e i farisei si rifiutarono di rispondere alla Sua domanda, furono traditi per la loro malafede (3-4). Una volta guarito l'uomo, Gesù e lo mandò via , esponendo la loro ipocrisia a sollevare un altro quesito che non erano in grado di rispondere (5-6).
Gesù notò come gli invitati sceglievano per loro i primi posti in tavola e diede loro una lezione di umiltà, parlando con la forma di una raccomandazione ai commensali intelligenti (7-11). Poi ha dato una lezione di carità verso i poveri e i bisognosi, promettendogli una ricompensa alla risurrezione dei giusti (12-14).
Allora Gesù disse la parabola della grande cena, per mostrare quanto poco è stato goduto di tale privilegio. L'uomo che aveva preparato la cena mandò un suo servo a dire a tutti gli invitati che tutto era pronto, ma questi trovarono scuse. La parabola sottolinea l'indifferenza degli ebrei per le cose spirituali, il loro rifiuto del Vangelo, la loro esclusione dal regno, e la successiva chiamata dei Gentili (15-24), (vedi Matteo 8.11-12)
Il vers. 2 descrive vividamente l'immediato riconoscimento del Signore da parte dell'idropico. Il vers. 11 è una caratteristica delle dichiarazioni del Nostro Signore che è ripetuto in Luca 18.14 e Matteo 23.12.
(14) ...risurrezione dei giusti..., alla luce di Luca 20.35, questa frase significa o implica una doppia resurrezione, la prima dei giusti e dopo la resurrezione dell'umanità.
(17) ..."Venite, perché tutto è già pronto...", è il primo messaggio del Vangelo alla nazione ebraica, come è stato pronunciato da Giovanni Battista, Gesù e gli apostoli (Matteo 3.1-4, 3.17; 10.7), (21)"...per le piazze e per le vie della città...", questo rappresenta il marginale di Israele, i pubblicani e i peccatori, (23) "...per le strade e lungo le siepi...", zone interne al di là della città che rappresentano il mondo pagano, (23) "...e costringili a entrare...", o meglio, usando la persuasione, senza obbligazioni.
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