martedì 24 settembre 2013

Storia di un bambino, l'anatra e la sua nonna


Il Perdono

C'era una volta un bambino di nome Marco, era estate e andò con la sorellina a passare qualche tempo nella fattoria dai nonni. Un pomeriggio Marco stava in cortile giocando con la fionda cercando di colpire delle lattine vuote, non riuscendole a colpire, sfiduciato rinunciò e decise di tornare a casa per cena.
Mentre rientrava in casa vide un anatra razzolare non lontano da lui, d'impulso prese una pietra e tirò all'animale con la fionda, l'anatra fu colpita in pieno e morì, Marco fu sconvolto e dispiaciuto, prese l'anatra e la nascose in un angolo del giardino, la sorellina Sara era lì, dietro un cespuglio e vide tutto ma rimase in silenzio.
Dopo cena, la nonna chiese a Sara se poteva aiutarla a lavare i piatti, Sara rispose che Marco era felicissimo di lavarli lui, i piatti, poi mormorò al fratello: "Ricordi l'anatra?",così Sara quella sera vide la TV mentre Marco rimase ad aiutare in cucina. Al mattino seguente, i ragazzi volevano andare a pesca nel fiume con il nonno, ma la nonna chiese a Sara se poteva aiutarla ad organizzare il pranzo, Sara sorrise e disse: "Beh, è un peccato non andare tutti insieme, Marco ha detto che vuole farlo lui", si voltò verso il fratello e sussurrò di nuovo: "Ricordati l'anatra?", e fu così che Marco rimase in casa con la nonna. Dopo alcuni giorni a svolgere i diversi compiti, Marco non ne poteva più, e confessò alla nonna che aveva ucciso l'anatra, allora la nonna si inginocchiò, lo abbracciò e disse: "Tesoro, lo so! Ero alla finestra quando l'hai colpita, ho visto tutto ma io ti amo e ti perdono, volevo vedere per quanto tempo Sara ti teneva come schiavo. Caro Marco qualunque cosa è successa nel nostro passato, qualunque cosa Satana ci butta in faccia, ricorda,  Dio sta alla finestra e vede tutto, aspetta solo che noi lasciamo che Satana finisca di renderci schiavi.
La cosa migliore di Dio è che non solo perdona , ma sa anche dimenticare.

Salmi 86.5
Poiché tu, o Signore, sei buono, pronto a perdonare, e misericordioso verso quanti t'invocano.

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