lunedì 7 luglio 2014

Santa Cena

Matteo 26:26-29
Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo». Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati. Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio».


Al culto in Lago Patria di ieri sera, grazie a Dio ho partecipato alla mia prima cena con il Signore.
Si chiama così la rievocazione cristiana che la chiesa fa di tanto in tanto per una comunione fraterna e con Cristo. Dicevo che è la prima per me perché solo i battezzati nel nome del Padre, del figlio e dello Spirito Santo possono partecipare.
Per i cristiani evangelici è un momento molto forte ed importante, è il momento in qui sei veramente separato dal mondo, sei santo e stai cenando con il Signore. Per adempiere a questo privilegio non solo devi aver fatto il patto con il Signore, ma devi essere anche in pace, in pace con Dio e in pace con il mondo, il Signore dice in Matteo 6 al versetto 14-15  "Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.", quindi prima della Santa Cena, bisogna perdonare, essere perdonati dagli uomini e chiedere perdono a Dio riconoscendo i nostri peccati con umiltà, Paolo nel libro dei 1Corinzi al capitolo 11 a partire dal verso 27, scrive: "Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se non discerne il corpo del Signore. Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono."

Per me è stato un momento intenso, ho testimoniato anche pubblicamente la mia gioia alla chiesa, ho pregato, lodato e pianto per Gesù, in quel momento così intimo Gesù stava cenando con i suoi cari e sapeva che dopo sarebbe andato a morire sulla croce, mi sono sentito un privilegiato, ho avvertito la pace, ho sentito la sicurezza e la potenza dell'Eterno, ringrazio il Signore per tutto quello che ha fatto e farà per me.
Ci sono cose che non avrei mai compreso senza l'amore di Gesù, io ero un uomo che viveva la vita come altri centomila, adesso ho provato cosa significa amare Gesù, e ti posso assicurare che è la cosa più bella che io potevo fare nella mia umile vita.

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