sabato 11 aprile 2015

Pentimento

I piani di Dio

Matteo 3:1-2
In quei giorni venne Giovanni il battista, che predicava nel deserto della Giudea, e diceva: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino».

Giovanni Battista era stato designato da Dio per essere il precursore di Cristo, figlio di Zaccaria e Elisabetta era cugino di Gesù, il piano di Dio nei suoi confronti era quello di annunciare il Messia. Ravvedetevi cioè “pentitevi”. Il significato radicale di questa grande parola nel vangelo significa un cambiamento di cuore e di pensiero riguardo il peccato. Non esiste conversione senza pentimento, la “conversione”, è il cambiamento del rapporto con Dio. Il Regno dei Cieli, che è il Regno di Dio, è vicino. Qui Giovanni sta sottolineando che l'avvento di Gesù sarebbe stato prossimo. Nello stesso capitolo di Matteo nei versetti successivi si legge: “La voce di uno che grida nel deserto ... raddrizzate i suoi sentieri ”, già scritti e predetti da Isaia secoli prima, vediamo che Giovanni era una “voce” e l'unico scopo della sua predicazione era quello di mostrare Gesù Cristo agli uomini. Il suo compito era quello di preparare la via, chiamando gli uomini al pentimento, in modo che potevano accettare il Signore. Giovanni cominciò a battezzare i pentiti, tanti accorsero a lui, battezzava con acqua. Battezzava chi riconosceva di essere un peccatore. Annunciava il Regno di Dio, il premio di ogni credente, in contrapposizione a quello che pensavano i Farisei, religiosi del tempo che non credevano all'esistenza di un mondo futuro.
Giovanni annunciava il ministero di Gesù, diceva che sarebbe venuto il Messia per salvare il mondo, Giovanni, egli stesso si sentiva indegno di fare tale servizio al Signore Gesù, lui nella sua umiltà diceva “Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca..”. Lui stesso aveva riconosciuto di essere un peccatore e conosceva bene la potenza di Gesù. Fu usato da Dio per preparare gli uomini a pentimento perché dopo di lui sarebbe arrivato Gesù con la potenza dello Spirito Santo pronto a battezzare con il fuoco chi era disposto ad amarlo e seguirlo.

Il profeta Isaia profetizzò di Giovanni il Battista, come la voce che grida nel deserto (Is. 40:3). Noi vogliamo essere quella voce, una voce per questa generazione che vive nell'inganno, loro vivono in un deserto, nel deserto dell’incertezza, della tristezza, della depressione, della paura, del peccato e della disperazione. Vogliamo invitare queste persone a conoscere Gesù, vogliamo chiamarle al pentimento e alla conversione. Vogliamo chiedere al Signore con tutta la convinzione che Gesù cresce nella nostra vita e noi diminuiamo piegandoci a Lui. Giovanni servendo il Signore cresceva e si fortificava nello Spirito, noi come lui possiamo chiedere al Signore che ci dia un rafforzamento spirituale. Isaia profetizzò di Giovanni Battista ed è stato compiuto nel tempo stabilito da Dio.
Pietro nel libro degli Atti degli Apostoli ci dice che chi si ravvede sarà battezzato nel nome di Gesù, i peccati gli saranno perdonati e avrà in dono lo Spirito Santo; (Atti 2:38).
A quel tempo non c'era la chiesa, ma a noi, che siamo la chiesa, sono riservate tutte le grandi promesse del Signore.


Dio può fare l’impossibile umanamente parlando, e come è scritto in 1Giovanni 2:25 “questa è la promessa che egli ci ha fatta: la vita eterna”. Che è la più grande e bella promessa che Dio ci poteva fare.

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